I sotterranei di Kerouac Jack - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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I sotterranei

  • Autore: Kerouac Jack
  • Editore: Mondadori
  • Isbn: 9788804700944
  • Categoria: Letterature straniere: testi
  • Traduttore: Vallorani N.
  • Numero pagine: 176
  • Data di Uscita: 13/06/2018
  • Collana: Oscar classici moderni
12,00 €
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Alla radice di questo romanzo, pubblicato nel 1958 e subito processato per oscenità, c'è una vicenda reale, la storia d'amore vissuta da Kerouac con una ragazza di colore, che in queste pagine rivive come in una confessione tanto difficile quanto liberatoria. Al centro, la figura di Mardou, sensuale, fascinosa, attorno alla quale gira, ossessivamente, la vita dell'amante, e la città stessa (New York nella realtà, San Francisco nella finzione letteraria): una città onirica, cupa, frenetica, piena di alcol, di droghe, di sesso, di arte e di vita. Ma soprattutto, ciò che emerge dalla lettura de I sotterranei , è la rivoluzionaria lingua di Kerouac, fatta di «ondate spontanee e prive di revisioni, rapide, mozzafiato, come il jazz».

1 Recensione

Non è possibile leggere I Sotterranei in più di due ore: bisogna rincorrere le parole fino a trovare un punto fermo e non è giusto interrompere la lettura prima della fine del primo capitolo, una settantina di pagine. Se possibile, è ancora più coinvolgente di Sulla Strada per il solo fatto che è più breve e concentrato e sai di poterlo finire in un pomeriggio, nemmeno, e tirare il fiato solo dopo l’ultima pagina. Della scrittura di Kerouac è stato detto che è come il jazz, segue lo stesso ritmo sghembo e frenetico di cui solo l’autore, o una mente affine alla sua, può cogliere la coerenza interna – perché è difficile trovare una coerenza esterna, a prima vista. È difficile trovare una coerenza esterna ai sentimenti e alle libere associazioni che partono dalla mente quando parli con qualcuno e salti da un argomento all’altro, quando t’innamori di una persona e cominci a fantasticare della tua vita con lei o ricordi i bei momenti passati insieme, quando ormai sono finiti, e chiedi a te stesso se è andata così soltanto perché lei era una negra e tu un bianco un po’ mammone. 150 pagine, 2 capitoli e una decina di periodi, forse, per esprimere l’ansia di vivere e ricordare – fissare sulla carta – quello che si è passato per paura che svanisca, e con esso una parte della propria identità. Non è facile leggere un romanzo del genere, non dev’essere facile nemmeno scriverlo, paradossalmente, ma la fatica che si impiega è ripagata dal risultato finale, che quasi fa rimpiangere a chi legge di non aver scritto, e soprattutto non aver vissuto, un’esperienza simile: se non l’ha vissuta, certo.

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